Il PRP (Plasma ricco di piastrine) è una delle più innovative tecniche della medicina rigenerativa. Il PRP, o gel autologo di piastrine, plasma ricco di fattori di crescita (PRGF) o concentrato di piastrine (PC), è essenzialmente un aumento della concentrazione di piastrine autologhe sospese in una piccola quantità di plasma dopo la centrifugazione del sangue del paziente stesso. La medicina rigenerativa è quella branca della medicina che impiega la biologia molecolare per stimolare, riparare e guarire i tessuti del nostro corpo. Le infiltrazioni con prp, come afferma il Dottor Attilio Basile, sono diventate anni fondamentali in ortopedia dove si utilizzano per aumentare il numero di cellule nelle ossa e nei tendini e favorire la guarigione.
A cosa servono le infiltrazioni con PRP in Ortopedia
In ortopedia le infiltrazioni con prp possono essere utilizzate per la risoluzione di diverse problematiche.
Tra queste, la saldatura di fratture complicate, la guarigione di ferite, oppure per la cura di fascite plantare, artropatie o tendinopatie, tra cui il dolore al tendine d’Achille.
Il PRP, non solo aiuta ad eliminare il dolore, ma rigenera i tessuti migliorandone le funzioni e la resistenza.
Come avvengono le inflitrazioni con PRP
La prima cosa da fare, prima di avviare la procedura è quella di sottoporre il paziente ad un esame del sangue. Questo è necessario per assicurarsi che esso non sia anemico e che sia in possesso di un numero elevato di piastrine. Con esami alla mano favorevoli, si può procedere alla prima fase.
La prima fase consiste in un prelievo di sangue venoso dal paziente. Questo sangue viene poi centrifugato e filtrato in un apposito macchinario che consente di selezionare e separare le componenti corpuscolate e del plasma.
A questo punto si può procedere all’iniezione del concentrato ottenuto, direttamente nella zona da trattare.
Il Dottor Attilio Basile suggerisce un trattamento di più sdute a distanza variabile. Solitamente si tratta di tre infiltrazioni con P.R.P. ad intervalli di 2-3 settimane. Il ciclo terapeutico deve essere eseguito in strutture sanitarie accreditate fornite di apparecchiature dedicate.
Il prelievo e la processazione del sangue devono essere eseguiti da un ematologo e l’infiltrazione da un ortopedico.