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Intervista pubblicata su Il Tempo, Omnibus Salute, 2011. No al plantare fai da te.

No al plantare fai da te. Diventa peggio di una tortura.

Postura In caso di patologie medie e gravi, prescrizione obbligatoria. Per un supporto efficace ogni caso va studiato a sé.

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Il plantare è un presidio ortopedico che viene inserito all’interno della calzatura e ha la funzione di sostenere e/o modificare i rapporti articolari del piede per ottenere un riequilibrio morfologico e funzionale durante la fase di appoggio e di propulsione…

No al plantare fai da te - Intervista Il tempo Dottor Attilio Basile

I plantari agiscono esercitando una forza di spinta a livello dell’intera pianta o di alcune specifiche zone della stessa, il risultato è il trasferimento dei carichi e/o la limitazione del movimento di alcune o di tutte le numerosissime articolazioni del piede. Ritengo importantissimo sottolineare il principio che quando utilizzati nell’adulto, i plantari sono presidi di supporto e protezione del piede, non solo elementi terapeutici.

Non possono guarire una deformità ma permettono di conviverci. In ambito scientifico è ancora dibattuta la loro efficacia terapeutica quando usati in età pediatrica.

Tra tutti i presidi ortopedici, il plantare è quello che più di tutti ha bisogno di conciliare efficacia e comfort altrimenti diventa inutile o rischia di trasformarsi in un vero e proprio strumento di tortura.

La sua prescrizione deve essere molto precisa. Si esegue un completo esame morfologico e biomeccanico non solo del piede e della caviglia, ma spesso di gran parte dell’apparato locomotore (arti inferiori e colonna vertebrale).

L’arto inferiore deve essere valutato nei suoi tre stati funzionali: a riposo, sotto carico statico e in fase dinamica. Numerosissimi sono i parametri da valutare. I più importanti sono l’escursione, il grado di flessibilità, l’allineamento, la stabilità delle articolazioni della caviglia, del piede, del ginocchio e dell’anca. In ausilio, ma mai in sostituzione dell’esame specialistico, oggi esistono sistemi elettronici di misurazione delle diverse aree di pressione che si sviluppano in corrispondenza della pianta del piede in situazione statica e dinamica.

I plantari si differenziano in base alla tecnica di costruzione (prefabbricati o su misura) ed in base alle proprie caratteristiche fisiche, in particolare il parametro più importante è la loro rigidità. Moltissimi materiali diversi (naturali od artificiali) o combinazioni di questi, vengono utilizzati a seconda delle funzioni che il plantare deve svolgere.

Solo per fare qualche esempio: cuoio, sughero, gomma, lattice, silicone, resine sintetiche, materiali plastici, polimeri viscoelastici, schiume di poliuretano.

I plantari prefabbricati possono essere efficaci per molti problemi di entità lieve e moderata che colpiscono soprattutto l’avampiede, come ad esempio tanti tipi di metatarsalgie (dolore a livello della base delle dita) o la regione posteriore del piede (la zona del calcagno).

Soggetti con patologie di grado medio e grave hanno tuttavia bisogno di plantari su misura.

Questo presidi ortopedici devono sostenere e proteggere i piedi che si presentano con importanti deformità multiplanari, ad esempio piedi piatti con concomitanti prominenze plantari magari in pazienti diabetici con compromissione della sensibilità periferica e quindi con una cute molto delicata.

In tali situazioni, plantari che non si adattino perfettamente alle esigenze di colui che li indossa nelle migliori delle ipotesi diventano inutili, al contrario possono tramutarsi in oggetti estremamente dolorosi e addirittura molto pericolosi causando lesioni cutanee da lievi a gravissime (da piccole vesciche ad ulcere vere e proprie fino al piano scheletrico che facilmente possono infettarsi e causare anche l’amputazione dell’arto).

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