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TGCOM24 2013. A ogni piede il suo tacco e punta

Ad ogni piede il suo tacco e punta.

Scegliere la scarpa corretta non è solo una questione estetica

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Tacchi alti o raso terra? Forma arrotondata o punta estrema? Solo i nostri piedi possono sapere quanto concedere ai capricci della moda e quando inviare è il caso di inviare un’inequivocabile protesta dolorosa. L’importante è essere consapevoli che non tutti i piedi sono uguali: per esempio prendendo in considerazione solo il loro aspetto esteriore, ne possiamo distinguere tre tipi diversi, il piede greco, quello egizio e quello romano. Ciascuno di loro ci imporrà un tipo ad hoc di calzatura, almeno se vogliamo rispettare la loro salute e il loro benessere.

Come scegliere la scarpa corretta - Attilio Basile Ortopedico

Scegliere la scarpa corretta per il proprio tipo di piede?

 

La scarpa corretta per il piede greco: “Chi ha il piede greco può permettersi di indossare anche più a lungo di altri calzature ‘estreme’ cioè a punta stretta e con i tacchi alti, perché le dita hanno sufficiente spazio per disporsi senza accavallarsi tra loro o senza contrarsi ‘a martello”‘, spiega Basile. L’unica cautela è non abusare di questo tipo di modelli per non costringere il piede a flessioni troppo marcate e allo spostamento del peso di tutto il corpo sull’avampiede.”

La scarpa  corretta per il piede egizio: “Bisogna infatti garantire all’alluce il giusto spazio, altrimenti finisce per rimanere compresso e contratto in una posizione che a lungo andare diventa dolente. Ma, allo stesso tempo, il resto del piede non deve trovarsi troppo libero di muoversi nella scarpa o, viceversa, troppo compresso, altrimenti ci si trova a fare i conti con fastidiose vesciche” dice l’ortopedico. “Meglio optare per calzature con una punta comoda, anche rotonda, ma aderenti sul tallone”.

La scarpa corretta per il piede Romano: “Chi ha un piede romano dovrebbe evitare le scarpe a punta e in generale le calzature troppo strette e costrittive”, raccomanda lo specialista. Questi tipi di calzature, infatti, “spingono l’alluce verso il secondo dito e questo può causare o favorire la formazione di un alluce valgo, cioè una deformità del primo dito data dalla lussazione dell’articolazione, caratterizzata da una prominenza verso l’esterno, dolente”. 

 

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