Solitamente l’artrosi ai piedi colpisce in particolare alcune zone specifiche del piede come l’alluce e l’articolazione tra le ossa del tarso e del metatarso. Rappresenta una patologia cronica, che come tutte le altre patologie artrosiche (dell’anca, del ginocchio, della caviglia), come sintomi può provocare dolore, rigonfiamenti e a volte arrossamenti.
L’artrosi del piede è una malattia che colpisce l’articolazione in modo degenerativo. La cartilagine che riveste i capi articolari si riduce fino a “scoprire” l’osso sottostante.
Come abbiamo già accennato il dolore è il primo tra i sintomi. Un dolore che può peggiorare quando il paziente prova a muovere come da consuetudine il piede, ad esempio per camminare. Non solo, negli stadi più avanzati della malattia il dolore può presentarsi anche durante la notte. Si può notare inoltre un arrossamento, il piede che si gonfia e si irrigidisce e a volte si può udire anche uno scricchiolio.
La patologia normalmente colpisce soprattutto le persone anziane e può diventare un vero e proprio problema se non viene trattata e curata. A volte però possono essere colpiti anche i giovani che hanno subito un trauma. Le cause della malattia non sono ancora del tutto chiare, sembra però che esistano dei fattori di rischio:
– alcune deformazioni del piede o della gamba come piede piatto, alluce valgo, ginocchio valgo
– traumi
– obesità
– postura scorretta
– l’utilizzo di scarpe inadatte o tacchi troppo alti
– alcune patologie dismetaboliche che provocano un elevata quantità di acido urico presente nel sangue che provoca infiammazioni
Il primo step sicuramente è la visita ortopedica a cui seguirà un indagine radiologica, per accertare ed evidenziare se sono presenti i segnali tipici dell’artrosi ai piedi.
Una volta diagnosticata, quindi cosa fare per curarla?
Il tutto dipende dallo stadio della malattia.
Per i primi stadi è possibile applicare un trattamento conservativo. L’obiettivo è diminuire il dolore e limitare la degenerazione artrosica. Molto probabilmente verranno prescritti farmaci antinfiammatori e nei casi più gravi infiltrazioni di corticosteroidi.
Andando avanti con la patologia è probabilmente necessario intervenire chirurgicamente.