Nel nostro corpo ci sono moltissime borse sierose, ma quelle che vengono colpite più spesso da uno stato infiammatorio sono quelle che si trovano nel ginocchio, nel gomito e nel calcagno.
La borsite tendine d’Achille (nel calcagno) è un’infiammazione del sacco sinoviale che si trova nella parte retrostante del piede, tra la cute e il tendine di Achille, oppure davanti all’inserzione del tendine di Achille e il tallone.
Nel primo caso si parla di borsite posteriore del tendine d’Achille.
Nel secondo caso invece si parla di borsite anteriore del tendine di Achille.
I sintomi
Indipendentemente dalla sede interessata dall’infiammazione, i sintomi sono gonfiore, arrossamento, calore e dolore.
Borsite posteriore del tendine d’Achille
I sintomi iniziali della borsite posteriore possono essere l’arrossamento, il dolore e calore sul retro del tallone. Successivamente, lo strato superiore di cute può sfaldarsi. Dopo qualche mese può comparire un nodulo rosso o di color carne, soffice e dolorante. Se la borsite posteriore del tendine di Achille diventa cronica, in nodulo può diventare dura e assumere un aspetto simile ad una cicatrice.
Borsite anteriore del tendine d’Achille
I sintomi di questa infiammazione si sviluppano generalmente all’improvviso dopo un trauma o in presenza di gotta. Quando invece è dovuta ad altre cause, i sintomi si sviluppano man mano. Dolore, gonfiore e calore compaiono dietro al tallone dove compare un gonfiore rosso e dolorante, inoltre si fa fatica a camminare e calzare le scarpe.
Come vanno trattate le borsiti del tendine d’Achille
Sia per la borsite anteriore, che per quella posteriore in primo trattamento suggerito prevede assunzione di farmaci antinfiammatori, crioterapia, mesoterapia e talvolta l’iniezione di corticosteroidi e anestetici. Queste azioni, seguite da un periodo di risposo, possono limitare il dolore e l’infiammazione.
Nelle borsiti posteriori il medico può suggerire l’utilizzo di talloniere, cuscinetti intorno al tallone, o scarpe specifiche. E’ infatti necessario correggere la posizione del piede nella scarpa, sollevando il tallone e diminuendo il carico su di esso. Le talloniere possono essere in schiuma di lattice o feltro.
Quando le suddette terapie conservative si rivelano inefficaci, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.