L’alluce valgo è un disturbo del piede estremamente diffuso, per questo motivo gli ortopedici consigliano alla comparsa dei sintomi, di intervenire tempestivamente per evitare che i sintomi peggiorino, l’unico rimedio ad oggi per curare questa patologia è l’intervento chirurgico e un adeguato percorso post intervento dell’alluce valgo.
È lo spostamento della base dell’alluce verso la parte esterna del piede e della punta verso l’interno.
Questo spostamento implica la formazione di una protuberanza dell’osso che volgarmente chiamata “cipolla” o “patata”.
È molto importante trattare l’alluce valgo, poiché in casi molto gravi l’alluce potrebbe andare ad accavallarsi con le altre dita del piede e procurare patologie collaterali.
Oltre che la modifica della struttura del piede, l’alluce valgo provoca dolore e talvolta limita il movimento del primo dito del piede o della deambulazione in generale.
Dalle ricerche si verificano più casi nelle donne rispetto agli uomini.
Le cause dell’alluce valgo sono varie:
La sintomatologia non è sempre uguale, si possono verificare casi limite dove i pazienti hanno manifestato dolore all’illice piuttosto che all’alluce e altri invece che nonostante non avessero evidenti malformazione del dito lamentavano un dolore insopportabile.
I sintomi più comuni sono:
È necessario rivolgersi a uno specialista per diagnosticare la metatarsalgia, il Dottor Attilio Basile è un Medico Ortopedico Chirurgo specializzato in Traumatologia e Ortopedia del Piede e si occupa del trattamento delle patologie del piede.
È molto importante intervenire sulla correzione dell’alluce valgo per evitare ripercussioni sulla postura e sulla salute delle articolazioni che dipendono dal piede. Ad oggi, l’unico rimedio valido è l’intervento chirurgico, le cure conservative fatte da antidolorifici e cortisonici non risolvono la patologia ma alleviano solo momentaneamente il dolore e il fastidio.
Grazie ai grandi progressi della chirurgia, il medico può valutare se procedere con l’intervento chirurgico classico o percutaneo.
Con l’intervento classico, viene effettuato un taglio per asportare la porzione di osso e inserire dei supporti per riportare l’alluce alla sua posizione originale.
L’intervento percutaneo, è molto meno invasivo e i tempi post intervento dell’alluce valgo sono molto più brevi. Non viene fatta nessuna incisione ma si effettuano dei micro fori dove il chirurgo opererà.
Entrambi gli interventi prevedono un’anestesia locale.
Qualsiasi sia la scelta della tipologia di intervento, è una procedura molto semplice e breve che viene eseguita in day hospital.
Salvo complicanze, in entrambi gli interventi il paziente può tornare a camminare immediatamente con l’ausilio di una scarpa post-operatoria.
Il paziente potrà fare dei piccoli passi senza sforzare il piede e dovrà tenere il piede leggermente sollevato quando è a riposo. Normalmente la scarpa post-operatoria vien utilizzata dal paziente per almeno 35 giorni dopo l’intervento.
Il paziente dovrà sottoporsi a controlli periodici per controllare se l’operazione e il post intervento dell’alluce valgo stiano procedendo bene.
Di norma la prima visita di controllo avviene tra la seconda e la terza settimana, vista nel quale verranno anche rimossi gli eventuali punti.
Con il passare delle settimane il paziente potrà pian pian e in modo molto cauto tornare a eseguire le attività abituali.
Dopo il terzo mese, e sotto l’approvazione del medico, il paziente potrà tonare ad eseguire attività sportive e a utilizzare scarpe con un piccolo tacco, sconsigliate ancora calzature strette in punta.
È fondamentale accompagnare al riposo e alle norme di comportamento post operatorie anche esercizi di fisioterapia per garantire un’ottima riuscita dell’intervento.
La fisioterapia aiuterà a riprendere la totale mobilità dell’alluce e evitare formazioni di aderenze, normalmente vengono prescritti esercizi di stretching e rinforzo.
E’ autore di numerosi articoli di ricerca clinica su riviste nazionali ed internazionali ed è stato relatore ed organizzatore di congressi internazionali di chirurgia del piede e della caviglia. Attualmente lavora presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e presso la Clinica Pio XI di Roma.
